Giorno 8 – Il Gran finale

Ci siamo. Dopo un risveglio di prima mattina a Kufstein in Austria, tempo di passare tra le nebbiose montagne vicino Innsbruck e siamo finalmente arrivati in Italia. Dopo migliaia di km verso l’estremo Nord d’Europa e ritorno, abbiamo rivisto i nostri giganti di roccia e verde, le Alpi. Imponenti, ci hanno dato il benvenuto accompagnandoci fino alle Dolomiti.

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“Fa più freddo che a Capo Nord!” Una delle tante frasi pronunciate dal team appena scesi dall’auto per alcune foto e video. Una delle cose che abbiamo imparato da questo viaggio è che nulla è scontato né assoluto. Il sole non va sempre a dormire, così tutto quello che sapevamo e conoscevamo come “quotidiano” l’abbiamo rivalutato. Tornando a suo modo a rispettarlo, a valorizzarlo. C’è molto di speciale in quello che abbiamo ogni giorno, ciò che scandisce il nostro variegato fare. E’ prezioso, soprattutto quando scopriamo che basta spostarsi, basta prendere una decisione, per rimettere tutto in gioco. Così come il nostro futuro, per il quale con Teslasfuture abbiamo suggerito una decisione, quella di non distruggerlo assieme all’ambiente che ci circonda.

Le montagne han presto lasciato il posto alla pianura. Campi, città, traffico, autostrade. Tutto è tornato sotto i nostri occhi come l’avevamo lasciato. Un piccolo salto a Treviso per incontrare un nostro amico e definire alcuni dettagli per l’imminente serata, ed eccoci in viaggio per la meta finale.

Ci siamo, Venezia. La città in cui la natura entra dentro come vene in un corpo, dove l’acqua rappresenta le strade su cui muoversi e l’adattamento ha creato nel tempo un gioiello ricercato da tutti nel mondo. Siamo arrivati, siamo tornati. Ci sono amici e famiglie ad aspettarci. Ci sono i nostri mitici blogger e partner con mille domande, curiosità e sorrisi. Il calore del benvenuto, un po’ ci sentiamo come astronauti dopo un’impresa, o ancor più come marinai a terraferma dopo settimane di navigazione.

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Scarichiamo il necessario dalle auto, ci aiutiamo per organizzare tutto al meglio. Ci aspetta una serata unica in un contesto che è anche l’anima della città: la festa del Redentore, quando la laguna è invasa da centinaia di barche e navi, luci e colori. Un’oretta di preparativi e saliamo sulla chiatta, sotto al sole, portandovi su la Tesla che ha guidato la missione. Senza cedere, senza fermarsi, moderna e coraggiosa come il cambiamento che porta nel suo cuore meccanico.

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Partiamo verso il mare aperto per infine tornare verso la città, osservando l’orizzonte avvicinarsi, farsi persone, foto scattate da turisti, mani sugli occhi per poteggersi dal sole. Sbarchiamo tutti insieme, sbandierando le due bandiere dell’Italia e di Open BioMedical Initiative. Immersi nei sorrisi e negli abbracci, partono gli applausi, la consapevolezza che “Si, ci siamo, ce l’abbiamo fatta!”

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Il sole, quello che va a dormire dopo una certa ora, inizia la sua discesa e la laguna inizia a popolarsi di festa, musica, gente gioiosa che balla al tramonto. Il Redentore è senza confini, si perde nei vicoli di Venezia e con questa magnifica città aspettiamo fino a mezzanotte quando il tempo viene scandito dai fuochi d’artificio. Mille colori, forme e visi all’insù.

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La missione è compiuta, c’è la soddisfazione di aver realizzato un progetto, aver dato forma a un’idea, senza farsi trattenere dall’incredulità, dall’inerzia. Abbiamo mostrato il futuro a persone di sei nazioni diverse in Europa, giorno e notte fino al sole di mezzanotte. Una missione è finita, ma il viaggio è lungo e siamo pronti a continuarlo, insieme a tutti voi.

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